martedì 30 settembre 2008

Scandinavian Wonderland (6^ parte)

11° GIORNO: 6 LUGLIO 2008

La sveglia è puntata alle 5, noi con grande fatica ci alziamo alle 5.45 e il pulman sarebbe partito esattamente un'ora dopo. Un pò in velocità prepariamo tutte le nostre cose,colazione al volo e via! In pulman recuperiamo altro sonno fino le 8.45 quando per l'ennessima volta prendiamo la Rauma Line, stupenda si ma per noi era diventata Trauma Line (3^ volta). Sul treno conosciamo 2 ragazze norvegesi con la maglietta di Bruce, stavano andando anche loro verso Oslo per i concerti. Arriviamo quindi ancora a Dombas e poi coincidenza per Oslo.

Nel treno è un casino vero, non c'è un posto e noi siamo senza prenotazione quindi vaghiamo per i vagoni tentando almeno di usufruire di qualche posto per qualche minuto; la sfiga vuole che quel giorno ci siano comitive di boy-scout e cow-boy tornati da una festa western...insomma casin! Io poi nn mi sentivo neanche troppo ben e non vedevo l'ora di arrivare all'albergo.

Arriviamo nel pomeriggio a Oslo con un bel diluvio, quindi corriamo subito all'hotel vagando sotto la pioggia un pò prima di trovarlo. Ci facciamo subito una dormita poi Stefano e Massimo fanno una spesuccia per le sera. Altra pasta al pesto, andiamo un pò in internet. 2 chiacchere e a nanna.


12 GIORNO: 7 LUGLIO 2008


Alle 9 ci svegliamo e notiamo subito una pioggerellina, ci vestiamo di conseguenza e iniziamo il giro per la capitale visitando palazzo reale,università e parlamento fino a quando noto una ressa davanti un hotel, e capisco subito di che si tratta: è quello di Bruce!





Pranzo veloce al Mc e ci dividiamo, loro vanno al Munch Museum io al Bruce Hotel :-) ..ci sto fino alle 15 circa ma senza risultati poi li chiamo al cell e decidiamo di incontrarci a Holmenkollen, cioè una collina sopra Oslo dove si trova il trampolino olimpionico e il museo dello sci norvegese oltre ad una bellissima vista sulla città e sul fiordo.



Torniamo col tram verso al centro e ci fermiamo per un altra spesa..per cena ci prendiamo una pizza da fare in forno...ci mancavano i nostri cibi! Poi Massimo resta in albergo e io e Stefano in esplorazione all'hotel di Bruce che quella sera aveva il primo concerto. Arriviamo per le 23.30 e intravediamo fiumi di persone che tornano dal concerto quindi ci appostiamo fuori dall'hotel. Pensiamo dovessero ancora arrivare Bruce e i ragazzi e invece son già là! Steve ci passa accanto ma di fretta per andare via col Van (si dice all'Hard rock caffè), noi continuiamo a restare là e siamo premiati con Max che esce con la moglie e si concede gentilmente per foto e autografi...finalmente la mia prima foto con un membro della E street Band!!! Là fuori si familiarizza con gente da ogni luogo ed è questo il bello. Pian pianino la gente se ne va e restiamo veramente in pochissimi, il momento ideale per beccare Bruce e fermarsi un pò con lui, attendiamo fino le 2.30 ma niente, sarà andato a dormire, dopotutto la sera dopo altre 3 ore di concerto e stavolta ci saremo!!!!

martedì 23 settembre 2008

Fantastico!

Da piegarse dalle risate.....

venerdì 19 settembre 2008

Cosa ci insegna la crisi Alitalia? Nulla

Cosa ci insegna la crisi Alitalia? Nulla
di Beppe Severgnini

Cominciar quivi una crudel battaglia,/come a piè si trovar, coi brandi ignudi:/non che le piastre e la minuta maglia,/ ma ai colpi lor non reggerian gl'incudi.
Solo un Ariosto aeronautico potrebbe descrivere la furiosa tragicommedia recitata intorno ad Alitalia. A noi non resta che domandarci: cosa insegna, di nuovo, questa vicenda?
Non insegna nulla di nuovo sul governo del Paese. I ministri amano dire gatto! prima di averlo nel sacco. E in Italia dobbiamo avere sacchi minuscoli o gatti velocissimi, perché spesso ci ritroviamo a mani vuote. Questo governo non è diverso dagli altri. I risultati prima s'annunciano, poi s'inseguono affannosamente. C'era Air France, l'abbiamo fatta scappare: geniale.
Non racconta niente di originale sul modo di fare le riforme. I cambiamenti italiani avvengono per accomodare gli interni (insiders, in milanese moderno). La riforma della scuola elementare serviva per trovare posto ai maestri; la riforma della giustizia deve garantire avvocati e giudici, quella delle banche i banchieri, quella della televisione chi ci lavora. Il pubblico (utenti, clienti, consumatori) resta sullo sfondo. Se ci guadagna, è una coincidenza.
Non rivela nulla di particolare sulla cultura d'impresa. I nostri capitani coraggiosi (non solo i 16 della cordata CAI) preferiscono, non da oggi, la navigazione sul lago. Telefoni, autostrade o concessioni televisive: cambia poco. L'inizio della carriera è un brulicare di idee e convegni, sogni originali e brillanti investimenti. Poi subentrano l'età, l'incertezza, i figli, le mogli. La nazione che voleva "fare la rivoluzione col permesso dei Carabinieri" (Longanesi) ha i capitalisti che si merita. Amano la competition con l'airbag: l'importante è non farsi male.
Non dice nulla di speciale sulle relazioni sindacali. Un mondo magmatico, dove diritti e furbizie s'intrecciano con proteste legittime e privilegi imbarazzanti. Come tanti, ho provato per anni a capire chi fosse responsabile del disastro a puntate dell'Alitalia: prima di un articolo o di un programma TV, in un aeroporto o durante un volo (sono rimasto pateticamente fedele). Ho ascoltato l'amministratore delegato e il tecnico della manutenzione, il ministro e il consulente, i piloti (tanti e loquaci) e il personale di terra, l'impiegato all'estero e le assistenti di volo. Ognuno cercava di convincermi che la colpa era degli altri.
Non insegna niente sul modo in cui si prendono le decisioni importanti, quelle che segnano il futuro di un Paese. Maratone nella notte, tavoli caotici e infiniti, cartelli e comunicati, giornalisti accampati, ultimatum non ultimativi, scioperi-ripicca, dichiarazioni sopra le righe, compromessi sottobanco. Tutto già visto, tutto ben noto agli italiani (quelli che alla fine pagheranno i debiti della bad company). Se la rassegnazione che si respira in giro fosse ossigeno, potremmo scalare tutti il K2.
Cosa rivela di nuovo la vicenda Alitalia, allora? Niente, questo è il punto. Niente che non sapessimo già. Se ci pensate, è davvero triste.
(Dal Corriere della Sera del 18 settembre 2008)

sabato 13 settembre 2008

September clues

2 giorni fa ho ricordato quel terribile giorno e le emozioni di quel giorno. Oggi voglio sottoporvi questa serie di filmati intitolati "September Clues"; sono 10 e tentano di avvallorare la tesi del No Plane cioè che quel giorno in realtà nessun aereo si è schiantato sulle torri ma è stato qualcos'altro! Detta così può anche sembrare qualcosa di assurdo, io vi invito a perdere un pò di tempo e guardarli perchè qualche dubbio verrà anche a voi.
Ora nn dico che questa sia la verità di quel giorno ma sono altrettanto convinto che quella che spacciano per la versione ufficiale non sia minimamente veritiera...

September clues 1:


September clues 2:


September clues 3:


September clues 4:


September clues 5:


September clues 6:


September clues 7:


September clues 8:


September clues 9:


September clues 10:

giovedì 11 settembre 2008

Non dimenticherò mai!!

7 anni sono passati, 7 lunghi anni ma ogni volta che ci si ripensa sembra ieri. Quel maledetto giorno ha veramente cambiato la mia vita e la mia non è retorica ma questo fatto ha profondamente influenzato il mio essere ed ha profondamente influenzato la vita di tutti noi da quel momento. Io poi mi trovavo proprio da quelle parti per un viaggio da favola post-matura nelle bellezze degli Stati Uniti ed il 9 settembre ero atterrato a New York, ho vissuto il dramma di un paese ma ho imparato dalla compostezza e dalla voglia di rialzarsi subito e di aiutarsi a vicenda per uscire da quel momento.
Ricordo ancora la mia incredulità, il mio non riuscirsi a rendere conto..ricordo ogni momento di quella mattinata (là era mattina) e ricordo precisamente le parole delle persone che mi circondavano ed io alle parole "sono crollate le torri" non riuscivo nella mia mente ad immaginare cotanta tragedia e pensavo non so neanchio io a cosa ma non a quello che era successo, era troppo anche per la mia immaginazione.
Io prima amavo New York ci ero già andato ma ora sento un legame veramente speciale ed una parte del mio cuore è la dentro in quella meravigliosa, fantastica e unica città.

Dedico agli eroi di quella giornata (i pompieri) questa canzone scritta da Springsteen nell'album The rising ispirato all'11 settembre: "Into the fire", la sentite in sottofondo nel blog.



WE WILL NEVER FORGET!!

lunedì 8 settembre 2008

Un salto....nel bicchiere!

Troppo forte!!! Si presenta in pedana ubriaco un forte atleta russo....si dice per dimenticare pene d'amore!!