mercoledì 25 giugno 2008
Saluti
Vi saluto tutti quanti e se riuscirò farò ben volentieri degli aggiornamenti di viaggio sul blog!
Yeah! Keep on rocking
Vi lascio il sottofondo della mia canzone: Born to run
domenica 22 giugno 2008
Italia-Spagna: ci sono rigori e rigori...
Una Spagna brava nel palleggio a volte addirittura irritante nel possesso palla e che ha creato problemi ma nn grandissimi pericoli all'Italia. Diciamo che pur non giocando un gran partita le 2 occasioni più nitide son state le nostre e ci è voluto un super Casillas. Peccato, ma alla Spagna non si può dir niente, gran bravi giocatori. In bocca al lupo!
- Grande Chiellini.
- Buffon che se sbaglia ha santi in paradiso.
- La nazionale ti emoziona sempre.
- Non dovrò cercare di trovar posti in Norvegia per vedere l'Italia.
- Toni non ha mai segnato.
- Rigori spesso fatali per noi.
- Pesanti le assenza di Pirlo e Gattuso.
- Aquilani non ha inciso.
Buffon 6,5
Grosso 6,5
Panucci 6,5
Chiellini 8
Zambrotta 6,5
Aquilani 5
De Rossi 5,5
Perrotta 5,5
Ambrosini 6
Toni 5,5
Cassano 6
Camoranesi 6,5
Di Natale 6
Del Piero sv
sabato 21 giugno 2008
Country I Love
martedì 17 giugno 2008
Italia-Francia: un'altra magia di Marco
L'Italia tutta ti applaude come quando entravi in ogni stadio. Grazie Marco!
SU
- Abbiamo passato il turno.
- Abbiamo battuto la Francia.
- La sportività dell'Olanda.
- Abbiamo giocato bene.
- Creiamo molto.
- E' un grande gruppo.
- Cassano maturato.
- Il tifo.
- Buffon è il numero 1.
- Lo stop al volo di Toni sul rigore.
- Pirlo magistrale
- Donadoni perchè mi piace un sacco.
- Van Basten idolo prima e idolo ora.
- Creiamo molto e segnamo poco.
- Toni sprecone.
- Le squalifiche di Pirlo e Gattuso.
Le mie pagelle:
Buffon 7
Grosso 6,5
Panucci 6,5
Chiellini 6
Zambrotta 6,5
Pirlo 8
De Rossi 7,5
Gattuso 6,5
Perrotta 6-
Toni 6,5
Cassano 6
Ambrosini 6
Camoranesi sv
Aquilani sv
Una canzone alla settimana: Fortunate son
Scritta durante la guerra del Vietnam, questa canzone dei CCR, nella quale probabilmente il cantante si immedesima con un giovane sottoposto alla leva obbligatoria, è un violento ma anche ironico attacco ai figli dei ricchi, dei militari, dei politici che riuscivano ad evitare di andare in guerra.
A combattere, spediti da quelli con gli occhi a stelle e strisce, erano come al solito i giovani della working class, della quale i Creedence e gran parte del loro pubblico facevano parte. Una canzone, quindi, che è allo stesso tempo contro la guerra e contro le ingiustizie sociali e che conserva ancora oggi tutta la sua forza ed attualità.
(preso dalla rete)
FORTUNATE SON
Some folks are born made to wave the flag,
Ooh, they're red, white and blue.
And when the band plays "Hail to the chief",
Ooh, they point the cannon at you, Lord,
It ain't me, it ain't me, I ain't no senator's son, son.
It ain't me, it ain't me; I ain't no fortunate one, no,
Yeah!
Some folks are born silver spoon in hand,
Lord, don't they help themselves, oh.
But when the taxman comes to the door,
Lord, the house looks like a rummage sale, yes,
It ain't me, it ain't me, I ain't no millionaire's son, no.
It ain't me, it ain't me; I ain't no fortunate one, no.
Some folks inherit star spangled eyes,
Ooh, they send you down to war, Lord,
And when you ask them, "How much should we give?"
Ooh, they only answer More! more! more! yoh,
It ain't me, it ain't me, I ain't no military son, son.
It ain't me, it ain't me; I ain't no fortunate one, one.
It ain't me, it ain't me, I ain't no fortunate one, no no no,
It ain't me, it ain't me, I ain't no fortunate son, no no no,
FIGLIO FORTUNATO
Certa gente è nata per sventolare la bandiera
Oh, sono rossi, bianchi e blu
E quando la banda suona "Hail to the Chief"
Puntano il cannone contro di te... oh mio dio!
Non io, non io, io non sono un figlio fortunato, no
Non io, non io, io non sono un figlio fortunato, no
Yeah
Certa gente è nata con la camicia
Dio, non si fanno mancare nulla
Ma quando l'esattore delle tasse bussa alla loro porta
Dio, la loro casa sembra una svendita di roba usata
Non io, non io, io non sono un figlio fortunato, no
Non io, non io, io non sono figlio di un milionario, no
Certa gente è nata con occhi che luccicano di stelle
e ti spedisce giù in guerra
e quando chiedi loro : "Quanto dovremmo dare?"
rispondono solo "di più, di più, di più, di più, di più"
Non io, non io, io non sono figlio di un milionario, no
Non io, non io, io non sono uno fortunato, no
Non io, non io, io non sono figlio dell'esercito, no
Non io, non io, io non sono un figlio fortunato, no
domenica 15 giugno 2008
Grande John! l'ABC del rock & roll
Quindi tutto questo era un'assoluta garanzia per il concerto se non che non conoscevo la band che accompagnava ora John e quindi quella poteva essere l'unica incognita.
Ora mi vien da ridere: incognita?!?!? Band bravissima con in testa Kenny Arnoff probabilmente il miglior batterista rock in circolazione, una vera bomba!!!
Quindi sfatato anche questo passiamo a John, 63 anni ma ne dimostra molti di meno: si diverte, salta, ride, racconta e soprattutto canta con la voce di sempre, incredibile come faccia ancora ma è la magia della musica che fa anche questo soprattutto quando ci metti la voglia e l'impegno di un tempo perchè ti diverti ancora.
Sulle canzoni fatte non serve nessun mio commento dopo posterò la scaletta, basta leggere i nomi delle canzoni per capire che razza di concerto è stato e per rendersi conto quante grandi canzoni ha scritto questo. Incredibile!!
Sinceramente fin poco tempo fa non avrei mai pensato di vedre Fogerty dal vivo perchè tra una cosa e l'altra in Italia non mi sembra sia mai venuto ultimamente e perchè non sapevo facesse ancora tour mondiali; l'emozione è stata tanta soprattutto quando è partita la musica e poi la sua voce, sembrava che il tempo non si sia mai fermato, per un momento siamo stati trasportati negli anni d'oro del rock, gli anni 60/70, 2 ore e passa di macchina del tempo. Assolutamente da rifare!
E non ci ho impiegato molto perchè ieri sera presso da pazzia rock me ne sono andato anche all' Hala Tivoli di Lubiana a rivedermi dopo 2 giorni il buon John. Le sensazioni sono state le stesse e forse anche meglio per il fatto che mi trovavo proprio sotto il palco, ce ne fossero di grandi concerti così...meno male che ogni tanto si piò rimediare! E adesso John non dimenticarti dell'Italia noi ti aspettiamo ed hai visto pure tu con che calore.
setlist milano:
1. Travellin’ Band
2. Bad Moon Rising
3. Green River
4. Who’ll stop the rain
5. Susie Q
6. Born On The Bayou
7. Looking Out My Backdoor
8. Don’t you Wish it was…
9. My Toot Toot
10. Midnight Special
11. I Heard it through the Grapevine
12. Bootleg
13. Gunslingers
14. Cotton Fields
15. Ramble Tamble
16. Broken Down Cowboy
17. Keep On Chooglin’
18. Have You Ever Seen The Rain
19. Nigh time is the right time
20. Comin’ down the road
21. Sweet Hitchiker
22. Down On the Corner
23. Up Around the bend
24. Hey Tonight
25. Old Man Down the road
26. Fortunate Son
27. Rocking all over the world
28. Proud Mary
l' inizio del concerto con travellin band:
bad moon rising:
ARTICOLO DEL PICCOLO:
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sabato 14 giugno 2008
E' proprio vero....
Sono quelli che hanno avuto il timore di addentrarsi nel ritornello di Badlands, che cantare a squarciagola e' un valore in se.
Chi trema come una foglia quando attacca No Surrender , invece, ricorda perche' tutto questo esiste.
.......
........
Ogni cosa che fa , ogni urlo, ogni salto, ogni sculettamento, ogni sospiro ad occhi chiusi, tutto trasuda verita'.
Se e' nel rock 'n roll che la cercate , almeno una volta nella vita dovete andarci, la sotto.
Gianluca Testani
"il mucchio".
venerdì 13 giugno 2008
Italia-Romania: Il culo secondo 2 prospettive
- il culo che assolutamente ci è mancato.
- la faccia dell'arbitro.
Lo so che le partite non si vincono con il culo (anche..) ma certe volte quando ne basta anche un pizzico ci si trova a recriminare sulla sua mancanza. A livello di impegno non posso imputare nulla ai ragazzi per l'impegno profuso e l'attaccamento dimostrato.
Poi insomma certe volte sembra che agli arbitri fare dei torti all'Italia provochi un certo godimento.
SU
- Buffon, Buffon.
- La grinta.
- Il pareggio dopo un minuto.
- Grosso in forma mondiale.
- Siamo ancora in corsa.
- Abbiamo fatto tantissime azioni offensive.
- Non abbiamo vinto.
- Anche oggi errori arbitrali decisivi.
- Come può esistere un rigore così?!?!?
- Ancora zero vittorie.
- Del Piero poteva far di più.
- Anche stavolta vincere l'ultima gara potrebbe non bastare.
- Zambrotta che errore!
Le mie pagelle:
Buffon 8
Grosso 7,5
Chiellini 6,5
Panucci 7
Zambrotta 5,5
De Rossi 6,5
Pirlo 6
Camoranesi 5,5
Perrotta 5,5
Del Piero 5,5
Toni 6,5
Cassano 6
Quagliarella sv
Ambrosini sv
Per ridere e stemperare la tensione
martedì 10 giugno 2008
True love will never fade: e noi la tua musica l'amiamo veramente!
Quanto ho aspettato per vederlo fare il suo famoso fingerpicking sulla sua fender, vederlo muovere le dita sui capotasti della chitarra e creare quel suono inconfondibile che te lo fa subito riconoscere dopo pochi secondi e senza che apra bocca. Eppoi quando la apre la voce è sempre quella: rocca,calda e in un certo senso rassicurante che ti avvolge e ti trascina con lei.
L'ho fatta un pò lunga come introduzione ma le mie emozioni erano quelle, ma passiamo ai fatti: alla musica.
Mark e la sua band spaziano in molti generi buttandosi spesso sul folk/country alla ricerca della radici della musica e delle tradizioni, un pò il lavoro fatto da Springsteen con la Seeger Session, e dimostrano l'eccletticità musicale dei componenti della band ognuno dei quali si alternavano in molti strumenti.
Con "What it is", dopo le prime due del nuovo album "Kill to get crimson", il pubblico esclama "si è lui" perchè il riff iniziale è il classico suo, nessuno altro può farlo! E arrivano i primi applausi convinti.
Dopo una serie di canzoni della sua carriera solista suonate in maniera egregia da una grande band tra cui la dolcissima True love will never fade si arriva AL MOMENTO. Si lo so, immagino che anche a lui magari un pò dia fastidio, ma quelle canzoni insomma sono indissolubilmente nella storia della musica e soprattutto sono sue, insomma parlo delle canzoni dei Dire Straits che strappano un'ovazione incredibile. Propone di seguito Romeo & Juliet e Sultan of swing. Io non avevo letto le setlist precedenti e quindi non sapevo cosa aspettarmi, vedo lui con la Dobro (la chitarra metallica in copertina di brothers in arms) e sento un intro di organo ma ancora non realizzo, poi quando parte l'arpeggio di R&J resto letteralmente bloccato mi guardo le braccia e avevo veramente la pelle d'oca, quante volte mi ha accompagnato nella mia vita, non pensavo proprio di sentirla. Ero là che pensavo a quanta grazia e mi parte Sultan, la gente si entusiasma, cavolo abbiamo la storia davanti e su quelle corde si muove che è un piacere. Volevo che questo momento non finisse mai, è indescrivibile cosa provavo.
Una cosa è sicura quel momento dentro di me non finirà mai, lo ricorderò per sempre.
Si ritorna a pezzi di Knopfler e non dei Dire per concludere la setlist prima dei bis, la band comunque si produce quasi in delle jam session di qualità elevatissima imprezziosite dal pizzichio delle corde di Mark le rende uniche pur nella sua tranquillità e semplicità.
Nel frattempo il cielo dava segnali dubbiosi, piove non piove, piove non piove. Alla fine a parte qualche goccia prevale la clemenza.
Partono i bis ed è ancora Dire Straits con Telegraph road e Brothers in arms, io sono sotto il palco con tutti gli altri che si sono alzati dalle sedie ed il momento è veramente magico. Siamo tutti ammaliati anche dal personaggio, semplice magari di poche parole ma genuino e vero. Dopo Shangri-la c'è spazio per le ultime due e si torna ai vecchi tempi ancora: mi parte So far away ed io esplodo letteralmente, altra che non avrei proprio pensato di sentire e che ascoltavo nei giorni prima del concerto insistentemente. La chiusura è affidata a Going Home, bellissimo pezzo solo strumentale con il quale la band ci saluta dimostrando apprezzamenti per il nostro calore. Nel frattempo uno striscione recita "Mark santo subito", come dargli torto!
Beh direi che come primo incontro non è stato male Mark, penso ci rivedremo :-))
lunedì 9 giugno 2008
Italia-Olanda: che sventola! (in tutti i sensi)
...forse gli azzurri si sono concentrati più a guardare lei sugli spalti che quelli in arancio sul campo. Oddio come dagli torto, forse il marito non sarà stato molto contento e in campo l'ha dimostrato: sto parlando di Van der Vaart. Uomo fortunato :-))
SU
- Lei!!
- La massa arancio, bella da vedere.
- La Francia non ha vinto.
- Grosso che in certe discese ci ha ricordato quei momenti di 2 anni fa.
- Del Piero il più pericoloso dei nostri.
- Ora siamo in difficoltà. Bene era quello che ci voleva.
- I nostri tifosi che si son fatti sentire.
- Siamo sempre campioni del mondo.
- Sempre bello rivedere Van Basten.
- Una bella suonata!
- Mi manca sky.
- Mi manca Caressa.
- Il gol in fuorigioco.
- Di Natale fantasma.
- Quanto manca Cannnnnavaro.
- Uno come De Rossi lo faccio giocare sempre.
- La Romania sarà tosta.
- Siamo allergici agli europei.
le mie pagelle:
Buffon 6,5
Panucci 6
Barzagli 5
Materazzi 5
Zambrotta 5,5
Ambrosini 6
Gattuso 5,5
Pirlo 6+
Camoranesi 5
Di Natale 4,5
Toni 5
Grosso 6,5
Del Piero 6,5
Cassano 6
LEI 10++
Una canzone alla settimana: Seven nation army
Po poppo po po po !!!!!!
SEVEN NATION ARMY
I'm gonna fight 'em off
A seven nation army couldn't hold me back
They're gonna rip it off
Taking their time right behind my back
And I'm talking to myself at night
Because I can't forget
Back and forth through my mind
Behind a cigarette
And the message coming from my eyes
Says leave it alone
Don't want to hear about it
Every single one's got a story to tell
Everyone knows about it
From the Queen of England to the hounds of hell
And if I catch it coming back my way
I'm gonna serve it to you
And that ain't what you want to hear,
But that's what I'll do
And the feeling coming from my bones
Says find a home
I'm going to Wichita
Far from this opera for evermore
I'm gonna work the straw
Make the sweat drip out of every pore
And I'm bleeding, and I'm bleeding, and I'm bleeding
Right before the lord
All the words are gonna bleed from me
And I will think no more
And the stains coming from my blood
Tell me go back home
ARMATA DELLE SETTE NAZIONI
Li manderò via
Un’armata delle sette nazioni
non poteva trattenermi
strapperanno via tutto
prendendosi il loro tempo
per attaccarmi alle spalle
e la notte parlo da solo
perché non posso dimenticare
il via vai nella mia mente
dietro una sigaretta
e il messaggio che arriva dai miei occhi
dice: "lascia perdere"
Non ne voglio sentir parlare
ognuno ha una storia da raccontare
ognuno la conosce
dalla Regina d’Inghilterra ai segugi dell’inferno
e se lo prendo mentre torna
per la mia strada, te lo servirò
e questo non è ciò che vuoi sentire,
ma è quel che farò
e quel che sento nelle ossa
dice: "trova una casa!"
Sto andando a Wichita
lontano da quest’opera, per sempre
andrò a lavorare la paglia
farò grondare sudore da ogni poro
e sto sanguinando, e sto sanguinando,
e sto sanguinando...
proprio davanti al Signore
tutte le parole sanguineranno da me
e non penserò più
e le macchie del mio sangue
mi dicono: "torna a casa!"
domenica 8 giugno 2008
Questo matrimonio non s'ha da fare!
E poi ci sono quelli che il matrimonio civile con superiorità lo considerano di zero valore...mah, io rifletterei su questo....
Matrimonio civile per paraplegico dopo il no della curia Viterbo
Il vescovo ha negato in consenso seguendo una norma del diritto canonico. Alla cerimonia presente il parroco
VITERBO - Si sono sposati con rito civile in un'ospedale romano un giovane paraplegico e la fidanzata cui il vescovo di Viterbo, Lorenzo Chiarinelli, come sostengono i familiari, ha negato il matrimonio religioso per «impotenza copulativa»: un'incapacità a procreare causata da gravi lesioni riportate in un incidente stradale avvenuto circa due mesi fa. Il matrimonio è stato celebrato questa mattina dal deputato e consigliere comunale Ds di Viterbo Ugo Sposetti, delegato dal sindaco della città Giulio Marini. Accanto agli sposi c'era anche il parroco della chiesa in cui i due si sarebbero dovuti sposare con il rito religioso. Il caso è stato segnalato dal quotidiano «Il Messaggero». Dopo le nozze celebrate all'interno del «Cto» di Roma è stata organizzata una festa nuziale cui sono stati invitati anche degenti, medici e infermieri che assistono lo sposo.
venerdì 6 giugno 2008
-20!
mercoledì 4 giugno 2008
Siiii Obama!!
Ora il primo passo è stato fatto, il difficile però deve arrivare....
(di Marco Bardazzi)
WASHINGTON - Le elezioni del 4 novembre per scegliere il 44mo presidente degli Stati Uniti saranno una sfida tra un candidato nero di 46 anni, figlio di un immigrato del Kenya e di una madre bianca del Kansas, e un eroe di guerra di 71 anni. Il senatore Barack Obama ha chiuso la partita contro Hillary Clinton per la nomination dei democratici e sfiderà il repubblicano John McCain per la successione a George W.Bush. "E' un giorno nuovo e migliore in America", ha annunciato Obama, il primo afro-americano a raggiungere un traguardo del genere nella storia, nel discorso notturno della vittoria in cui ha preso in prestito uno slogan che riecheggia John F.Kennedy, ma anche Ronald Reagan. Da New York, la Clinton gli ha fatto i complimenti senza però annunciare formalmente il ritiro. Ma il suo staff ha fatto sapere che la senatrice cerca un incontro privato al più presto con Obama e crescono le voci di un suo possibile ruolo di vice nel 'ticket' presidenziale. Dopo cinque mesi di un'intensa battaglia cominciata con il voto del 3 gennaio in Iowa, Obama è emerso vincitore nel giorno delle ultime primarie in programma nel calendario dei democratici. Chiusi i seggi in South Dakota e Montana, ultimi a pronunciarsi dopo una serie di voti in 54 stati e territori americani, Obama ha annunciato ufficialmente di essere "il candidato dei democratici a presidente degli Stati Uniti".
La Clinton ha chiuso in bellezza, vincendo un po' a sorpresa in South Dakota, mentre il Montana è andato al senatore nero. Obama ha festeggiato la vittoria a St.Paul, in Minnesota, nella stessa arena dove dall'1 al 4 settembre i repubblicani terranno la convention che incoronerà McCain. Un gesto di sfida arrivato poche ore dopo che lo stesso McCain, da New Orleans - la città della disfatta dell'amministrazione Bush per l'uragano Katrina - ha lanciato la carica contro l'avversario di novembre. "Il vero cambiamento sono io", ha proclamato il senatore repubblicano, ironizzando più volte sulla parola-chiave della campagna elettorale di Obama e attaccando quello che ha defito ripetutamente "un giovane" avversario, dipingendolo come inesperto e su posizioni sbagliate sui temi nazionali e soprattutto internazionali. A partire dal dialogo con i 'cattivi' del mondo come l'iraniano Mahmud Ahmadinejad. In un assaggio della battaglia a cui l'America e il mondo assisteranno nei prossimi mesi, Obama ha risposto punto per punto: "Ci sono molte parole - ha affermato - per descrivere il tentativo di John McCain di cancellare il suo abbraccio delle politiche di George Bush e di farsi passare per bipartisan e nuovo. Ma 'cambiamento' non è una di quelle parole". Obama ha ribadito le proprie priorità, a partire dall'Iraq: "Dobbiamo essere così cauti nell'uscire dall'Iraq come siamo stati incauti nell'entrarci, ma di sicuro dobbiamo cominciare ad andarcene". Per il senatore e candidato presidente, "é l'ora di rifocalizzare i nostri sforzi contro la leadership di Al Qaida e in Afghanistan, e mobilitare il mondo contro le minacce comuni del XXI secolo: terrorismo e armi nucleari, clima e povertà, genocidio e malattie". Nella notte del trionfo di Obama, delle sfide di McCain e del fischio d'inizio della corsa verso l'Election Day, è rimasto da sciogliere il nodo di Hillary Clinton.
L'ex First Lady, messo da parte il sogno di diventare la prima donna presidente degli Usa, si è detta pronta "a lavorare per l'unità del partito" e per la vittoria a novembre. I prossimi giorni diranno se Obama accetterà di fare di lei la 'running mate' - un'ipotesi che negli ultimi mesi è sembrata inconcepibile alla maggioranza dei commentatori - o se alla Clinton spetterà un ruolo diverso, e minore, all'interno del partito democratico. (marco.bardazzi@ansa.it).
lunedì 2 giugno 2008
Una canzone alla settimana: Summer of 69
La parola a Bryan Adams .....
SUMMER OF 69
I got my first real six-string
Bought it at the five-and-dime
Played it til my fingers bled
It was the summer of '69
Me and some guys from school
Had a band and we tried real hard
Jimmy quit and Jody got married
I shoulda known we'd never get far
Oh when I look back now
That summer seemed to last forever
And if I had the choice
Ya - I'd always wanna be there
Those were the best days of my life
Ain't no use in complainin'
When you got a job to do
Spent my evenin's down at the drive-in
And that's when I met you
Standin' on your Mama's porch
You told me that you'd wait forever
Oh and when you held my hand
I knew that it was now or never
Those were the best days of my life
Back in the summer of '69
Man we were killin' time
We were young and restless
We needed to unwind
I guess nothin' can last forever - forever, no
And now the times are changin'
Look at everything that's come and gone
Sometimes when I play that old six-string
I think about ya wonder what went wrong
Standin' on your Mama's porch
You told me it would last forever
Oh the way you held my hand
I knew that it was now or never
Those were the best days of my life
Back in the summer of '69
ESTATE DEL 69
Ho preso la mia prima vera sei corde
Comprata al discount
La suonai fino a che le mie dita sanguinarono
Era l'estate del '69
Io e alcuni ragazzi della scuola
Avevamo una band e provavamo duramente
Jimmy se ne andrò e Jody si sposò
Avrei dovuto sapere che non saremmo andati lontano
Oh quando mi guardo indietro ora
Quell'estate sembrava durare per sempre
E se avessi potuto scegliere
Si, avrei sempre voluto essere là
Quelli erano i più bei giorni della mia vita
Non vale la pene lamentarsi
Quando c'è un lavoro da fare
Passavo le mie sere giù al drive-in
E questo fu quando ti incontrai
Stavi inpiedi sulla veranda di tua madre
Mi hai detto che avresti aspettato per sempre
Oh e quando mi hai tenuto per mano
Sapevo che sarebbe stato adesso o mai
Quelli erano i migliori giorni della mia vita
Li nell'estate del '69
Ragazzi stavamo perdendo tempo
Eravamo giovani e inquieti
Avevamo bisogno di rilassarci
Immagino che niente può durare per sempre - per sempre no
E ora i tempi stanno cambiando
Guarda tutte le cose che sono passate
Qualche volta quando suono quella vecchia sei corde
Penso a te e mi chiedo cosa è andato storto
Stavi inpiedi sulla veranda di tua madre
Mi hai detto che avresti aspettato per sempre
Oh e quando mi hai tenuto per mano
Sapevo che sarebbe stato adesso o mai
Quelli erano i migliori giorni della mia vita
Li nell'estate del '69