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sabato 25 ottobre 2008

Politici avete rotto!!

Sono sostanzialmente daccordo sulla linea di Cacciari....io di questa politica ne son proprio stufo. Di tutti.


Il primo cittadino: «Lascio la scena ai demaoghi. Veltroni e Berlusconi»
Nel Pd-day Cacciari all'attacco:
«Lascio la scena ai demagoghi»
A Roma la manifestazione dei democratici. L'affondo del sindaco di Venezia: «Non me ne frega niente»


ROMA - Il giorno del Pd day è arrivato. Walter Veltroni alla prova della piazza annuncia che la manifestazione sarà «quella di un'opposizione serena che non divide il Paese, di un'opposizione sempre più forte e netta, ma che ha come obiettivo quello di servire l'Italia e di essere di aiuto al Paese». E il numero due del Pd Dario Franceschini, mentre accoglie alla stazione di Roma Ostiense i treni speciali organizzati dal Pd per i militanti che partecipano alla manifestazione «Salva l'Italia» spiega che «Berlusconi deve rassegnarsi: in democrazia c'è l'opposizione e oggi vedrà che è forte». Intanto però il segretario dei democratici deve fare i conti con le critiche della maggioranza e con le perplessità espresse anche da alcuni dei suoi. Chi non usa mezzi termini nel palesare i propri dubbi è Massimo Cacciari, uno dei grandi assenti al Circo Massimo. «Cerco di portare a termine il mio mandato e lasciare la scena ai demagoghi, a coloro che hanno la vocazione a guidare il popolo: ai Veltroni e ai Berlusconi, a destra e sinistra» è stato l'affondo del sindaco di Venezia intervenuto ad Omnibus in onda su La7. «Della manifestazione non me ne frega niente. Non mi preoccupa - ha aggiunto Cacciari - la manifestazione, ma che il governo ombra non abbia prodotto assolutamente nulla».

«AVREI PREFERITO PROPOSTE CONCRETE» - «Mi augurerei - ha proseguito il primo cittadino di Venezia - che il Pd mi dicesse come si intende organizzare e cosa dice su scuola, crisi finanziaria e Alitalia. Mi sembra un`invenzione strana organizzare una manifestazione di protesta con cinque mesi di anticipo. Avrei preferito - conclude l’esponente del Pd - che il Pd avesse elaborato delle proposte concrete sul federalismo fiscale, non lasciando lo spazio allo spot di Lega Nord e Berlusconi, e su questo disastro della scuola».

RIFONDAZIONE E NUOVE ALLEANZE - Cacciari ha anche parlato, apostrofandolo come un «suicidio» dell'ipotesi di una nuova alleazna tra il Pd e Rifondazione. «Il Pd si suiciderebbe se riallacciasse un'alleanza con Rifondazione come quella del governo Prodi, contraddirebbe totalmente le ragioni storiche della sua nascita» ha detto il sindaco di Venezia. «Di Pietro - ha aggiunto Cacciari - è una riserva che proviene da Tangentopoli, dalla crisi degli anni '90, è una rendita di posizione pura e semplice».

venerdì 9 maggio 2008

Buona questa idea!

L'annuncio del segretario. Assenti d'alema, parisi e fioroni
Veltroni presenta il governo ombra del Pd
Fassino agli Esteri, Minniti all'Interno, Chiamparino
alle Riforme, Bersani all'Economia. 12 uomini, 9 donne



ROMA - Fassino agli Esteri, Minniti all'Interno, Bersani all'Economia, Letta al Welfare e Chiamparino alla Riforme. Sono i ministri chiave del «governo ombra» del Pd, presentati dal segretario Walter Veltroni. «Una squadra molto qualificata con personalità rilevanti» ha spiegato il leader del Partito democratico. Presenti in questo «shadow cabinet» anche Matteo Colaninno allo Sviluppo Economico, Lanfranco Tenaglia alla Giustizia, Ermete Realacci all'Ambiente e Vincenzo Cerami ai Beni e Attività Culturali. Molti nomi di rilievo, ma spiccano anche le assenze di alcuni big come Arturo Parisi, Beppe Fioroni e soprattutto Massimo D'Alema. A questo proposito, Veltroni ha affermato che «non c'è nessun conflitto con D'Alema, anche perché per fare un conflitto bisogna essere in due e da parte mia non c'è nessuna intenzione di farlo, e credo sia così anche per D'Alema. Lui mi ha detto fin dall'inizio che voleva occuparsi della fondazione Italianieuropei, lavoro che considero molto importante». E come mai è assente l'Italia dei valori di Antonio di Pietro? «Con loro non c'è nessuna tensione», assicura ancora Veltroni, «non fanno parte di questa squadra perché l'Idv ha costituito il proprio gruppo» parlamentare.

PROPOSTE ALTERNATIVE - L'ex sindaco di Roma ha poi difeso il ruolo dello 'shadow cabinet', ricordando che «c'è in diversi Paesi del mondo». «Noi non assumiamo soltanto l'onere di dire no - ha spiegato - ma abbiamo il dovere di fare proposte alternative. Per questa ragione facciamo il governo ombra. Sarà un lavoro in rapporto stretto con quello parlamentare, i ministri ombra si avvarranno del contributo dei capigruppo in commissione» e quindi «naturalmente non ci saranno responsabili di partito per le stesse materie, non avrebbe senso». Il governo ombra, conclude, ricalca per numero di ministeri quello di Berlusconi: «Non c'è un giudizio di merito, ma la constatazione che il governo ombra nasce sulla base della necessità di intrecciarsi con l'attività formale del governo».

LA LISTA - Ecco nel dettaglio la lista completa del governo ombra del Pd, formato da 12 uomini e 9 donne: Piero Fassino (Esteri), Marco Minniti (Interno), Lanfranco Tenaglia (Giustizia), Pier Luigi Bersani (Economia), Maria Pia Garavaglia (Istruzione), Matteo Colaninno (Sviluppo Economico), Enrico Letta (Welfare), Roberta Pinotti (Difesa), Alfonso Andria (Politiche Agricole), Ermete Realacci (Ambiente), Andrea Martella (Infrastrutture e Trasporti), Vincenzo Cerami (Beni e Attività Culturali), Giovanna Melandri (Comunicazione), Sergio Chiamparino (Riforme), Mariangela Bastico (Rapporti con le Regioni), Linda Lanzillotta (Pubblica Amministrazione e Innovazione), Vittoria Franco (Pari Opportinità), Beatrice Magnolfi (Semplificazione normativa), Maria Paola Merloni (Politiche Comunitarie), Michele Ventura (Attuazione del Programma), Pina Picierno (Politiche Giovanili). Fanno parte del governo ombra anche il vicesegretario del Pd, Dario Franceschini, i capigruppo alla Camera e al Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro, Enrico Morando e Riccardo Franco Levi, che svolgono le funzioni rispettivamente di coordinatore e portavoce.

COORDINAMENTO - Il vicesegretario del Pd, Dario Franceschini, ha poi annunciato che il Partito democratico, accanto al "governo ombra", avrà una nuova struttura che affiancherà il segretario Walter Veltroni: un coordinamento composto di dieci membri. Ne faranno parte Piero Fassino, Pier Luigi Bersani ed Enrico Letta oltre allo stesso vicesegretario, a Goffredo Bettini, ad Antonello Soro e Anna Finocchiaro, a Beppe Fioroni per il coordinamento organizzativo e a Paolo Gentiloni che coordinerà il settore comunicazione. Anche in questo caso, manca il nome di Massimo D'Alema.

mercoledì 7 maggio 2008

Ora dipenderemo da questi

I MINISTRI DEL NUOVO GOVERNO

Ministri con portafoglio

ESTERI Franco Frattini
INTERNO Roberto Maroni
GIUSTIZIA Angelino Alfano
ECONOMIA Giulio Tremonti
DIFESA Ignazio La Russa
SVILUPPO ECONOMICO Claudio Scajola
PUBBLICA ISTRUZIONE Maria Stella Gelmini
POLITICHE AGRICOLE Luca Zaia
AMBIENTE Stefania Prestigiacomo
INFRASTRUTTURE Altero Matteoli
WELFARE Maurizio Sacconi
BENI CULTURALI Sandro Bondi

Ministri senza portafoglio

RIFORME Umberto Bossi
SEMPLIFICAZIONE Roberto Calderoli
ATTUAZIONE PROGRAMMA Gianfranco Rotondi
POLITICHE COMUNITARIE Andrea Ronchi
PARI OPPORTUNITÀ Mara Carfagna
AFFARI REGIONALI Raffaele Fitto
POLITICHE GIOVANILI Giorgia Meloni
RAPPORTI CON PARLAMENTO Elio Vito
INNOVAZIONE Renato Brunetta

giovedì 1 maggio 2008

Bella cagata!

Come ben abbiamo sentito dal polverone suscitato ieri sono stati messi on-line i redditi di tutti i contribuenti italiani. Per me una grossa porcheria oltre che violazione delle più normlai norme della Privacy.

Ora mi pongo 2 domande:

- A quale finalità pubblica deve essere rincondotta tale azione? Se mi venisse spiegata probabilmente potrei anche cambiare idea ma sinceramente non la trovo, per me non esiste! Una grossa mano ai "criminali" questo si, che potranno andare a colpo sicuro! O scherzando ho detto che sarà utile alle ragazze per scegliersi il fidanzato ideale :-)))

- La privacy? No perchè per ogni cazzata dobbiamo firmare liberatorie e autorizzazzioni, a volte tale norme tocca addirittura l'assurdità; ma questa volta che servirebbe no, privacy non va tutelata...come il solito siamo il paese in cui le cose vanno alla rovescia!

Il Garante ora ha bloccato tale pubblicazione, io mi auguro che non sia un decisione temporanea.

giovedì 17 aprile 2008

Commento al voto


Non l'ho ancora fatto e ormai sono passati alcuni giorni,mi sembra giusto dare un mio personale giudizio alle elezioni. Come anche i muri sapranno ha vinto Berlusconi, non sicuro il mio prediletto,anzi...però credo che ora come non mai l'Italia abbia bisogno di tutti, e dell'unione di tutti, solamente assieme si possono raggiungere i risultati che si DEVONO raggiungere; e poi io ho rispetto per gli altri italiani e quindi se la maggior parte di loro hanno deciso così spero abbiano visto meglio di me,non voglio mettere in dubbio loro; per questo non ho nessuna intenzione di giudicare o criticare prima di avere sottomano fatti concreti nè tantomeno rinvangare l'esperienza al governo dal 2001 al 2006, esperienza che ognuno può opportunamente e singolarmente andare a verificare. Il suo motto ora è "Rialzati Italia" e mi auguro che non sia soltanto un'accattivante spot elettorale. Amo il mio paese, rispetto le istituzioni e auguro il miglior lavoro possibile al prossimo Presidente del Consiglio che ancora non possiamo identificare nella persona di Silvio Berlusconi in quanto l'incarico deve comunque essere affidato al Presidente della Repubblica dopo opportune consultazioni ma che logicamente sarà lui perchè in un certo senso e in maniera implicità applichiamo un sistema presidenziale pure noi.

Commentando l'esito del voto, piuttosto netto a favore di Pdl+Lega, ci si può ricollegare all'esito degli ultimi 14 anni di elezioni dove un governo non è mai stato riconfermato e stavolta era ancora più scontato il risultato. Cose buone ne aveva fatto il governo precedente: alcune liberalizzazioni ma non ancora tutte quelle previste, un risanamento dei conti dello Stato, una lotta all'evasione che aveva portato a risultati mai raggiunti prima e l'abolizione dell'Ici per il 40% dei contribuenti; però il rovescio della medaglia per attuare queste misure aveva dei costi che traducendo significa aumento della pressione fiscale e controlli che alcuni hanno definito da Gestapo sul corretto pagamento delle imposte. Tutto questo messo assieme al progressivo aumento del costo della vita e ad un problema sicurezza ha indotto i cittadini a tentare un cambiamento. Ecco chiamare cambiamento Belusconi/Fini/Bossi che erano già presenti quando Baggio sbagliava il rigore ad Usa 94 mi fa un pò ridere, ma ho detto che la parola d'ordine mia sarà quella di giudicare dopo e non prima e quindi ribadisco fiducia.

A proposito del discorso sicurezza e dell'immigrazione che la Lega ha cavalcato nella campagna elettorale volevo solamente far notare una cosa e non di poco conto,anzi due:
-La legge attualmente in vigore è ancora quella loro: la Bossi-Fini
-Le regioni in cui si son verificati più atti criminosi da parte anche di extra-comunitari sono quelle in cui la Lega ha un ruolo piuttosto forte (Veneto,Lombardia....)

Parlando dei vinti continuo ad apprezzare l'opera di Veltroni,pacato e rispettoso in campagna elettorale come mi piace a me e pronto a dare una mano ora che le elezioni le ha perse. E per me è giusto così, l'Italia è di tutti ed è giusto collaborare e non dire sempre "no" a priori perchè uno è di un altro partito. L'Idea di istituire da parte del Pd un governo ombra la ritengo un ottima cosa, istituire altrettanti ministri quanti saranno quelli previsiti e con la possibilità da parte del ministro in carica di dialogare con l'omologo, come sempre 2 teste ragionano meglio di una e soprattutto alle volte e un bene confrontarsi con idee diverse. In Inghilterra è previsto dall'ordinamento e da qual che sembra dà buoni risultati.

Importante far notare anche la "riforma elettorale" fatta direttamente dai cittadini: 5 partiti in Parlamento e 3 gruppi parlamentari. Per noi è incredibile!! Certo magari può un pò dispiacere l'assenza di qualche gruppo storico ma credo e spero che un Parlamento così sia più snello e "riformante", la maggioranza c'è, scuse no.....non dico che tra 5 anni canterò "Meno male che Silvio c'è..." ma vorrei almeno per un secondo pensarlo!

mercoledì 16 aprile 2008

Primo diritto: informazione libera!



L’informazione ha i suoi mandanti: ABI, Confindustria, Mediaset, partiti. I magnifici 4. Influenzano l’opinione pubblica. Possiedono le principali televisioni, i giornali più diffusi. Li usano per difendere i loro interessi. I direttori di testata sono loro dipendenti. Li scelgono, li pagano, li licenziano. E se li scambiano come le figurine. Mimun passa dal Tg1 al Tg5. Riotta dal Corriere della Sera al Tg1.
La democrazia è una bella parola, ma cosa vuol dire questa parola in realtà? La rappresentanza non esiste senza la conoscenza. La democrazia è solo un concetto astratto senza la libera informazione. Il conflitto di interessi tra i poteri economici e i media è enorme. Ha raggiunto tali dimensioni che non lo vediamo più. E’ diventato normale che un quotidiano come il Corriere della Sera abbia tra gli azionisti banche e gruppi industriali. Che la televisione pubblica sia di proprietà dei partiti e quella privata di un presidente del Consiglio, divenuto tale grazie alla proprietà di quelle televisioni.
Quando tutto è falso, il vero scompare. Diventa un concetto impalpabile, metafisico. Il cittadino arriva a dubitare persino che l’informazione possa essere libera. In nessun Paese democratico chi possiede i media può fare politica. Immaginate Obama che controlla la CNN, ABC e FOX. O Zapatero che detta gli articoli ai direttori di El Mundo e El Pais, in quanto suoi dipendenti. Una democrazia si basa sulla divisione di tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. L’informazione è definita il quarto potere. Un potere che può far vincere le elezioni, che condiziona il valore delle azioni di Borsa, che modifica le regole democratiche. E’ palese che l’informazione debba essere indipendente per non trasformare ogni notizia in propaganda. Non ci si può aspettare che chi è dentro al sistema dell’informazione: direttori, giornalisti, opinionisti, lo voglia cambiare e neppure che ammetta di essere un porta ordini. Tengono famiglia e la loro scelta di campo l’hanno già fatta.
Il 25 aprile 2008 firmate i tre referendum per una libera informazione in un libero Stato per restituire il controllo del Paese ai cittadini.
(da blog Beppe Grillo)

domenica 13 aprile 2008

Gli altri ci vedono così

Le nostre elezioni viste da fuori.....

Il Times contro il Cavaliere
"Che grave errore l'attacco a Totti"
Anche il New York Times, El Mundo e Le Monde all'attcco del leader Pdl

ROMA - Il caso Totti arriva fino a Londra. Alla vigilia del voto, quando i politici sono costretti al silenzio elettorale, dal Regno Unito arriva una pesante critica al Cavaliere che scuote la calma prima della tempesta. Sulle pagine del Times si legge: "Con la vittoria alla sua portata alle elezioni di domani, Berlusconi ha commesso un errore potenzialmente disastroso attaccando Francesco Totti durante il comizio al Colosseo".

Secondo il prestigioso quotidiano inglese il leader del Pdl era partito bene fino a quando non ha detto che il Partito democratico di Walter Veltroni "non è altro che il vecchio partito comunista". Poi l'annuncio fuori tema dell'arrivo di Ronaldinho al Milan, accolto da fischi, per non parlare dell'accusa a Totti, definito fuori di testa perchè appoggiava la candidatura di Rutelli al Campidoglio. "A Milano - scrive The Times - Veltroni ha radunato una folla di 100mila persone e ha ottenuto l'appoggio di George Clooney. Gli italiani conoscono le stravaganze di Berlusconi e molti sono attratti dal sogno di ricchezza che continua a promettere, anche se non l'ha mai realizzato. Gli elettori potrebbero anche concludere che il nuovo partito di Veltroni con socialdemocratici e cattolici di sinistra sia guastato dalla sua associazione con il fallito governo di Prodi".

In Italia le parole che l'ex primo ministro ha proferito al Colosseo avevano da subito provocato una eco di reazioni. Le radio della capitale si sono scatenate con il Cavaliere che, rendendosi conto della gaffe, ha tentato di placare le acque: "Francesco è stato strumentalizzato, io gli voglio bene e poi sua moglie Ilary lavora a Mediaset". Anche Luciano Spalletti ha voluto dire la sua in merito al capitano romanista: "Un calciatore del livello di Totti, che ha fatto tanto nel sociale, va rispettato al di là dell'opinione politica". Sulle imminenti elezioni, il mister giallorosso concede solamente poche parole: "Io so cosa fare. Non sbaglio".

Anche NYT, Le Monde ed El Mundo all'attacco:

Berlusconi non promette più miracoli per un'Italia sempre più bloccata, scrive oggi il New York Times. Rimangono le "pagliacciate", come quando ha finto di morire dopo aver mangiato una mozzarella, "ma oltre ai denti superbianchi, molti dei tratti distintivi di Silvio Berlusconi sono spariti. Non vi sono più le grandi promesse, l'Italia è così malata che nemmeno il potente Berlusconi è sicuro di poterla curare".

Walter Veltroni, "Homo Democraticus". Così si intitola il ritratto che il quotidiano francese Le Monde dedica sul suo sito al candidato del Pd. "Il nuovo eroe che suscita l'infatuazione popolare è un animale politico appartenente ad un genere molto nuovo per l'Italia: un 'Homo Democraticus che definisce il suo partito come un partito non di sinistra ma riformista, di centrosinistra, più vicino al modello americano o alla terza via di Blair che al socialismo europeo: un partito democratico americano all'italiana".

Il ritratto dedicato da El Mundo al leader del Pd si intitola "Il sognatore pragmatico". "Per i suoi sostenitori è un uomo flessibile ed elastico. I suoi detrattori, tuttavia, lo accusano di essere ambiguo e prudente. Ma a 52 anni non ci sono dubbi del fatto che Walter Veltroni è uno dei pochi politici ancora in grado di illudere in qualche modo il disgustato elettorato italiano di centrosinistra". Il quotidiano ricorda anche che Veltroni non è mai stato candidato a guidare il governo.

A Silvio Berlusconi il sito di El Mundo dedica un breve ritratto. "Più vite di un gatto" è il titolo dell'articolo dedicato al leader del Pdl. "Qualunque altro Paese sviluppato sarebbe sotto shock davanti alla prospettiva di veder salire al potere per la terza volta non consecutiva in due decenni lo stesso uomo, ma l'Italia, un Paese che vive al ritmo di quasi un governo l'anno dalla fine della seconda guerra mondiale non sorprende più di nulla".

sabato 12 aprile 2008

Le elezioni farsa...

Prendo dal sito di Beppe Grillo quanto ha scritto:


Leggete i nomi dei pre eletti al Senato. Sono più o meno sempre quelli, da Castelli a Calderoli, dalla Bonino "Madre Teresa di Confindustria", alla moglie di Fassino "Sette Legislature" Serafini , da Follini "Uovo Sempreinpiedi" a Sircana "Beau de nuit", dal matusalemme Dini all'intellettuale di Arcore Pera. Sempre loro. Hanno trovato l'America a Palazzo Madama. I soldi per il piano Marshall li mettiamo noi. Non se andranno mai.Il Senato è il loro club Med.
Leggete l'elenco dei senatori e confrontatelo con i risultati elettorali. Se la maggior parte dei nomi corrisponderà, vuol dire che vi hanno presi per i fondelli. Il non voto è l'unico voto utile.


Qua i futuri eletti al senato:
http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/Senato_2008.pdf


A urne non ancora aperte vi presento la Camera dei deputati. Il 13 e il 14 aprile non potremo votare il candidato. Si sono messi d'accordo e con una legge anticostituzionale si eleggono fra di loro. Questa legge porcata è di tutti: del centrodestra che l'ha fatta, del centrosinistra che non l'ha abrogata in due anni di governo, del Presidente della Repubblica che ha indetto le elezioni prima del referendum sulla nuova legge elettorale.Il cittadino può solo fare una croce. Questa non è democrazia. Non è neppure una sua imitazione. E' l'occupazione dello Stato da parte di un gruppo di potere trasversale. Che si auto elegge, che manda in Parlamento amanti, mogli, condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio.Leggete l'elenco e confrontatelo con i risultati elettorali. Se la maggior parte dei nomi corrisponderà, vuol dire che vi hanno presi per i fondelli. Il non voto è l'unico voto utile.

Qua i futuri eletti alla camera: http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/Camera_deputati_2008.pdf

giovedì 3 aprile 2008

L'Economist sull' Italia

Berlusconi e Veltroni, piani simili e non abbastanza coraggiosi
di Elysa Fazzino

«Molti italiani hanno pensato fosse un pesce d'aprile»: la sentenza con cui il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso della Dc di Giuseppe Pizza fa notizia anche sull'Economist, che ha ritagliato uno spazio dell'ultima ora sul timing delle elezioni accanto a un servizio sull'economia italiana, «Piani rivali». «Entrambi i principali partiti hanno piani simili, ma nessuno è abbastanza coraggioso». Secondo il settimanale britannico, che ha rilasciato un'anticipazione del prossimo numero in edicola, l'affermazione che colpisce di più in questa campagna elettorale è quella scritta nel programma di Silvio Berlusconi: «Non facciamo, né promettiamo, miracoli». Eppure, scrive l'Economist, «Mr. Berlusconi ha fatto la sua fortuna (e carriera politica) propalando sogni». La minaccia di una recessione mondiale, più la fragilità economica dell'Italia, «ha riportato perfino lui con i piedi sulla terra».

La dimensione dei problemi economici dell'Italia – scrive il settimanale - ha spinto i leader di Pdl e Pd ad avanzare proposte sorprendentemente simili. Il governo Prodi – secondo l'Economist - è caduto in parte perché ha tentato di ridurre il deficit, come chiede la Commissione europea, alzando le tasse e colpendo l'evasione fiscale. I suoi potenziali successori «sembrano accettare» il fatto che anche loro devono tagliare la spesa. Veltroni punta a diminuire la spesa corrente dello 0,5% del Pil il primo anno e dell'1% nei due anni successivi. «Berlusconi è meno specifico, anche se più convincente sui mezzi» e parla di «digitalizzazione» dell'amministrazione. «ma nessuno ammette che tagli seri devono portare a perdite di posti di lavoro che provocheranno un conflitto diretto con i potenti sindacati italiani».

Entrambi i partiti «dicono che vogliono tagliare le tasse, ma entrambi hanno grandi nuovi piani di spesa». I democratici promettono di trasferire i benefici della lotta all'evasione sui lavoratori dipendenti e promettono tagli delle aliquote delle imposte sul reddito dal 2009. Berlusconi promette di eliminare una tassa sulla proprietà, la tassa di successione e la tassa sulle donazioni per contribuire a portare il peso fiscale sotto il 40% del Pil. Ma il manifesto del Popolo della Libertà prevede «autostrade fin sotto le Alpi e un ponte per collegare la Sicilia al continente», mentre i democratici si impegnano a spendere di più per il welfare.

Tutto ciò non lascia molta possibilità «per ridurre i vasti debiti dell'Italia». Entrambi dicono che lo Stato ha molti beni da vendere, 700 miliardi di euro, secondo le stime del Pdl. Gli incassi potrebbero creare un «circolo virtuoso», riducendo gli interessi e liberando risorse per tagliare le tasse e aumentare le spese. «E' difficile credere – osserva tuttavia l'Economist - che le vendite di beni possano coprire sia per la riduzione del debito sia aumenti di spese e tagli di tasse». Per di più, c'è il problema che due terzi dei beni pubblici sono di proprietà non del governo centrale ma delle autorità regionali, provinciali e locali.

In Italia c'è un altro paradosso, secondo l'Economist: anche se il centro-sinistra si è aperto alle idee liberiste, il centro-destra le ha «abbandonate». L'articolo cita come esempio le barriere tariffarie all'import dall'Asia evocate da Giulio Tremonti e l'opposizione di Berlusconi alla vendita di Alitalia ad Air France. Sia lui che Veltroni, «sono vaghi sui piani per la deregulation e per introdurre maggiore concorrenza». Veltroni ha promesso una legge di liberalizzazione all'anno, ma «il suo programma dà solo un'idea abbozzata di quello che ciò comporterebbe». «L'Italia – conclude l'Economist – ha bisogno di più chiarezza in questo campo se vuole evitare di affidarsi ai miracoli».
(Economist 3 aprile 2008)

giovedì 27 marzo 2008

Meno male che....




Meno male che ci rido sopra, meno male che mi diverte guardare ste robe, meno male!!!
Ma ci rendiamo conto che questo sarà il nostro nuovo Presidente del Consiglio, no dico ce ne rendiamo conto??!? A tanto non era arrivato nessuno......neanche quello che c'era molti anni più indietro......
Una proposta per quelli che lo votano: visto che lo amate tanto e in un certo senso siete suoi sudditi perchè chi lo difende non può essere catalogato in altro modo essendo indifendibile per il modo di fare che ha portato nella politica, non potreste quindi dimostrarglielo anche sulla scheda elettorale e anche là scrivere in grande:

"MENO MALE CHE SILVIO C'E'"

sarebbe l'uomo più felice del mondo!! Ah e se volete insultate pure i comunisti che non fa mai male, ma sempre sulla scheda eh!!


martedì 18 marzo 2008

Scenario politico italiano part 2 (Il Pdl)


L'antagonista principale del Pd è il Popolo delle libertà meglio noto come Pdl e forse meglio noto come Berlusconi. Si ancora lui, e già qua è un anomalia io non vorrei tentar di prendere posizioni di preconcetto o di odio verso il personaggio ma santo iddio è la QUINTA volta che si candida premier, una cosa spropositata che nn ha confronti in qualsiasi democrazia: basta vedere i premier dei vari paesi nel '94 (anno in cui arrivò lui) e vedrete che son tutti cambiati!

Io come detto non c'è l'ho con l'uomo Berlusconi, uno che nella sua vita ha raggiunto obiettivi che quasi nessuno potrà raggiungere e tralascio i problemi con la giustizia perchè altriemnti non si finisce più e si rischia di cadere nel banale, ma mi dà fastidio il suo modo di essere lui e solo lui! Ho sempre ritenuto lui un male sia per la destra perchè ha incentrato tutto su di lui e l'ha snaturata, sia per la sinistra che si trovava più a suo agio nell'andare contro di lui che magari pensare a se stessa.

Ma andiamo ai giorni nostri e al Pdl, intanto lo reputo una brutta copia del Pd in quanto quest'ultimo è effettivamente un partito unico mentre il Pdl una normale coalizione elettorale come succede da anni in Italia quindi di nuovo c'è ben poco; ma nonostante ciò da settimane credo che sarà questa la maggioranza che guiderà questo paese nei prossimi anni ma questa certezza se fossi in loro l'avrei sempre meno ora, credo che anche senza campagna elettorale avrebbero vinto a mani basse anche perchè da anni un governo non viene mai confermato nella tornata successiva ma gli sta riuscendo una magia incredibile: il mettere in dubbio la vittoria!

Poco da fare Berlusconi è rimasto spiazzato da Veltroni e dal suo modo di far politica, Silvio quando tutti gli davano contro ci sguazzava e magari guadagnava consensi, ora sta tentando in ogni modo di provocare Veltroni per potere così tornare lui e i suoi amici Bondi e Schifani a piangere che la sinsitra dice questo, la sinistra dice quello o che Berlusconi viene demonizzato; ora Veltroni non lo calcola, la sinistra più radicale ce l'ha con Veltroni e l'unico che si ricorda di Berlusca è Casini. In questo contesto non era abituato prima e spesso se ne esce con uscite a dir poco imbarazzanti che esulano dalla politica.

Ma una cosa soprattutto mi domando io: se loro come dicono hanno fatto 5 anni magistrali in cui hanno raggiunto mille risultati e in questi 2 di Prodi è andato tutto male perchè nella loro campagna elettorale MAI e poi MAI ho sentito portare come riscontro un risultato da loro ottenuto?!? E invece sento dire che sarà dura mettere a posto ciò che ha fatto la sx in questo breve periodo, forse visto che sanno di aver già vinto mettono le mani avanti?? Beh questo non mi sembra che sia ciò che serve al paese! Devo dire che non ho mai visto così in difficolta il Cavaliere e pensare che questa era la campagna elettorale più tranquilla e scontata di sempre.

Poi una cosa non mi è piaciuta troppo: la fretta del voto! Era stata proposta da Veltorni stesso la possibilità di un governo a tempo per poter fare le riforme necessarie per il paese, ma nulla...ha trovato difronte un muro! E questa fretta del voto mi fa tanto pensare a una sete di potere che è prevalsa nei confronti di una reale esigenza del paese, e anche questo mi inquieta un pò...

Ora io mi son detto che al voto non ci voglio andare stavolta ma appena ho fatto un analisi un pò più accurata della situazione ho visto che problemi di scelta non ne avrei....vedremo se le prossime settimane mi confermeranno ciò!

lunedì 17 marzo 2008

Scenario politico italiano part 1 (visita di Veltroni a Ts)


Ieri sono andato al palas di Chiarbola (che ricordi, ma lasciamo stare altrimenti nn mi fermo più..) ad ascoltar il leader del neonato Partito Democratico cioè Walter Veltroni che ha riempito con 3000 persone il vecchio palasport. Persona che stimo per il suo modo di fare e che ha dimostrato con i fatti (Roma) le sue capacità gestionali, ma sempre leader di un partito politico ed è questo concetto che a me "spaventa" un pò in quanto provvengo da un profondo disafezzionamento da ciò che è politica perchè reputo sia questa il freno del nostro paese (economia..) e la rovina in molti campi (rifiuti..).


Ho avuto il piacere di ammirare l'uomo Veltroni ultimamente nei salotti televisivi ma quello che mi son trovato difronte ieri mi ha sorpreso ancor di più! Una persona che parla di cose concrete e che sa entrare nel cuore delle persone e questo è sinonimo di una persona sensibile e consapevole di ciò che la gente ha bisogno. Di programma mi interessa poco ora o meglio reputo che in campagna elettorale siano tutti belli e bravi quindi non do molto peso a ciò nella mia scelta. Però certi punti toccati mi hanno fatto scattare in un applauso spontaneo:


-l'andare da soli per nn avere vincoli e per nn trovarsi a dover fare "vertici di maggioranza" e credo questo sia un punto innegabilmente importante per il paese, poter decidere senza dover mediare tra diverse posizioni come invece avveniva nell'attuale maggioranza dove la coalizione andava da Mastella e Dini fino a Diliberto e con Prodi che doveva mediar tra mille posizioni, una situazione che loro stessi certamenti si son cercati perchè purtroppo unico modo per vincere e proprio per questo ancora più ammirevole il coraggio del Pd.


-il non candidare condannati perchè come detto giustamente chi ha problemi con le leggi dello Stato non può andare in Parlamento a fare le leggi dello Stato.


-la lotta all'evasione che detta così può sembrare una frase fatta e banale ma che se fatta nella maniera giusta (come sti ultimi 2 anni..) può portare ad introiti ulteriori allo Stato e ad abassare quindi poi le tasse secondo il motto "pagare meno, pagare tutti".


-ridurre tempi della giustizia perchè non è possibile dover aspettare anche 10 anni per un verdetto di primo grado; e quelli per la creazioni di imprese che ora richiedono quasi 40 documenti compreso il "genoma della stessa" come ha detto scherzosamente ieri Veltroni.


-creare campus universitari perchè non è possibile che in Italia non ne esista uno e che giovani che vanno in altre città debbano pagare costi esorbitanti per dormire poi ammassati con altri.


e come primo provvediemnto in caso di vittoria l'istituzione di un salario minimo legale che secondo me è un obbligo di chiunque vada al governo e nn farei una campagna elettorale su ciò perchè deve essere così, la situazione è insostenibile!


Oltre questi punti "tecnici" il mio consenso è andato per il modo di porsi, io come detto son stufo di questa politica e la mia intenzione era di nn presentarmi al seggio stavolta e nn so ancora cosa farò ma in un certo senso ho trovato quello che è da anni che mi aspetto da chi dovrebbe governarmi ovvero una politica parlata e non gridata, una politica fatta di avversari e non di nemici, una politica che collabora nei temi importanti perchè come ha ricordato ieri la Costituzione è stata fatta da persone di grande spessore morale che in anni molto più pesanti di questi alla mattina si scannavano in Parlamento ma al pomeriggio si riunivano e scrivevano ciò che di più importante abbiamo in questo Stato.

Principi molto belli e che sarebbe ora di recuperare nella nostra vita e credo che raggiungere solo la metà di questo per il nostro paese sarebbe già una vittoria, come detto ieri alle volte i Democratici hanno fatto degli errori ma quando hanno fatto bene lo hanno fatto veramente citando i casi di Roosvelt con il New Deal o Kennedy negli Usa fino ad arrivare ai nostri tempi ed in Europa con Blair e Zapatero.


E' stato piacevole veramente, dava l'idea che forse qualcosa è cambiato ed è stato bello vedere tanti ragazzi partecipare. Io non so ancora cosa farò ma è stato molto confortante per me trovare un motivo che metta in dubbio il mio "sciopero alle urne". Veltroni dice "si può fare" io dico "si deve fare", io voglio un Italia diversa, voglio vivere e lavorare in un posto diverso in un posto vivo in un posto che ti dia la possibilità di dimostrare le tue qualità e voglio che questo sia il mio paese...non mi importa chi lo farà l'importante e che lo faccia!


venerdì 7 marzo 2008

Forse ci siamo...forse dico...







Mastella: «Rinuncio a candidarmi»






Diliberto non si candida, spazio all'operaio








Pian pianino un pò di facce iniziano a cambiare...sicuramente più apprezzabile la mossa di Diliberto che lascia spazio ad un operaio della ThyssenKrupp che sappiamo quanto sia stata tristemente nominata ultimamente. Mastella alla fine non poteva far altro.

Spero che pian pianino inizino a cambiare molte facce anche perchè quello di deputati non deve essere un lavoro ma un passione e quello del politico non un lavoro! Invece qua da noi si fanno deroghe su deroghe alla possibilità di ripresentarsi e le persone son sempre quelle e poi ci si domanda perchè la gente è stufa e insorge l'anti-politica....speriamo sia un inizio e non un eccezzione!

sabato 1 marzo 2008

Forse forse non sono tutti uguali...


Ministro Di Pietro che succederà in Campania al Pd dopo il rinvio a giudizio del presidente Bassolino per la vicenda dei rifiuti?
«È indubbio che la vicenda comporterà dei contraccolpi elettorali. Ma la colpa non è certo del giudice che ha fatto il suo dovere piuttosto della politica che invece di smaltire i rifiuti ha creato le condizioni affinché un magistrato chiedesse la verifica dibattimentale. I contraccolpi sono un dato di fatto. Non vorrei, però, che si scambiasse la causa con gli effetti».
Ora che cosa dovrebbe fare Bassolino? Restare ancora in carica o dimettersi?

«L’Italia dei valori fu l’unico partito— ricevendo anche molte critiche — a chiedere le dimissioni di Bassolino, già mesi addietro quando scoppiò lo scandalo dei rifiuti. E le chiedemmo pur facendo parte del centrosinistra».
Il suo partito partecipa alla giunta Bassolino?

«Non abbiamo mai fatto parte della giunta Bassolino anche adesso, dopo la scomposizione e ricomposizione necessitata dal fatto che alcuni componenti hanno preso un’altra strada, quella di Poggioreale piuttosto che quella del Palazzo della Regione. Sebbene richiesti di entrarvi abbiamo declinato l’invito».
Perché?

«Riteniamo superata l’esperienza Bassolino. È sua la responsabilità politica per l’inazione evidente nello smaltimento dei rifiuti. A prescindere dal rinvio a giudizio, che è né più né meno che una richiesta di verifica dibattimentale con tutte le garanzie per la difesa, l’uomo Bassolino potrà dimostrare la sua innocenza perché ritengo che sia stato usato, raggirato e violentato dalla logica dei veti di partito. È inimmaginabile che Bassolino si sia arricchito in un’attività del genere. Sono convinto che l’abbiano tirato per la giacchetta e così ha finito per delegare ruoli e incarichi a persone che più che delegare bisognava legare».
Il contraccolpo in termini elettorali come sarà?

«Sarà ampio. Le dimissioni di Bassolino possono dare un segnale di discontinuità. Il non avere partecipato a questa manfrina dà a noi, Italia dei valori, titolo per proporci come alternativa al non voto perché è evidente che il cittadino partenopeo sfiduciato in seguito alla presa d’atto di questa inazione sarà più che tentato dall’idea di disertare i seggi. Una cosa, comunque, voglio aggiungere e cioè che sarebbe ingeneroso scaricare tutto il marcio dell’immondizia su Bassolino, perché la malazione va avanti dalle altre esperienze di governo, la vicenda del termovalorizzatore di Napoli risale ai tempi della giunta di centrodestra guidata da Rastrelli».
(Lorenzo Fuccaro 01 marzo 2008 Corriere della sera)


All'inizio della carriera politica non nutrivo particolare simpatia per Di Pietro, ora anche con un crescere mio personale di un sentimento anti-politico sto apprezzando il lavoro che sta facendo; più che il lavoro direi un non conformarsi al modo italiano di far politica legato alle logiche di partito e al dare contro a prescindere nei confronti delle cose che vengono fatte o dette da persone non provenienti dalla propria parte. Ricordo il caso Mastella in cui pur facendo parte della stessa coalizione ne richiese a gran voce le dimissioni e anche nel caos rifiuti non fu sicuro morbido anche nei confronti di esponenti della sua stessa coalizione.
Il mio sogno (di tutti credo..) è quello di una politica per il paese e non per se stessi e queste piccole cose mi fanno sperare che anche tra di loro ci sia qualcuno che la pensi così. Ci voglio sperare ma di sicuro non mi faccio ingannare!