sabato 26 aprile 2008

V2-day

Ecco come è andato il V2-Day.....





Grillo mattatore
Dal palco allestito in piazza San Carlo a Torino il comico genovese ha sparato a zero su tutto e tutti, compreso il capo dello stato, Giorgio Napolitano. Poi i politici e naturalemtne i gironalisti. Che ne pensi?


Scrive Beppe Grillo sul suo blog: «Ieri a Torino eravamo in 120mila - (ma almento due milioni di persone in totale hanno seguito l'evento grazie ai collegamenti, precisa il comico, ndr) - Chi era presente lo sa e anche chi può informarsi in Rete. C'erano tutte le televisioni più importanti del mondo, dalla BBC a Al Jazeera. Loro racconteranno al mondo cosa sta succedendo in Italia. Loro descriveranno il fascismo dell'informazione». E ancora: «Le file ai banchetti - continua sul suo blog - erano lunghe il doppio dell'otto settembre. I primi dati sono di 450mila firme raccolte. Nella storia repubblicana - afferma - non è mai successo. Nessuno, nessuno è riuscito a raccogliere un numero simile di firme autenticate in un solo giorno». Poi, sui giornlisti: «Non cercate l'informazione nei giornali o nelle televisioni, cercatela in Rete. Non esistono giornalisti buoni o giornalisti cattivi. Esiste un'informazione di regime o la verità. Voi siete giornalisti. Voi siete Beppe Grillo. Pubblicate le foto e i video di questo bellissimo 25 aprile in Rete... Grazie, Grazie, Grazie. Siete stati fantastici. Loro non molleranno mai, noi neppure. Per un nuovo Rinascimento».

«Noi siamo la continuazione dei valori dei nostri nonni, di chi ha combattuto per lasciarci una nazione libera o quasi libera. Se noi avessimo un centesimo di quei valori e di quei cogl... noi compiremmo il lavoro per loro». Così Beppe Grillo ha cominciato il suo V2-day per una libera informazione,dal palco allestito in piazza San Carlo, parlando davanti a qualche migliaio di persone (ma in piazza per lui in tutt'Italia di persone ne sono scese almeno 40mila, 45mila secondo gli organizzatori), ma in collegamento audio video con tante altre città italiane.

Poi, dal 25 aprile, il comico genovese ha proseguito il suo show attaccando l'avvocato Franzo Grande Stevens (l'avvocato dell'Avvocato) per passare a ricordare che «dall'8 di settembre a oggi in Italia è cambiato tutto: cinque partiti non ci sono più» e quindi sparare anche sul presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, ribattezzato in questa sede Morfeo Napoletano, sostenendo che «dorme, dorme, dorme... poi esce e monita... Dovevamo fare un referendum per cambiare la legge elettorale e lui ci ha fatto fare prima le elezioni, non dopo. È come mettersi il profilattico dopo», aggiungendo poi «Napolitano deve essere il presidente degli italiani e non dei partiti». Anche perché «i partiti non ci sono più».

A pochi minuti dall'inizio del comizio nato e voluto per un'informazione libera e l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti, proprio di questo tema Grillo non ha ancora parlato. Ma è solo questione di tempo ed ecco che arriva l'affondo contro la "casta giornalistica" a sostegno dei tre referendum per l'abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria, per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti e della legge Gasparri: «Vorrei un giornale pagato da chi lo legge e non dai finanziamenti pubblici... e la stessa cosa vale per le televisioni» e poi «non esiste e non può esistere un Ordine. Chiunque deve essere libero di scrivere. Perché mai ci deve essere un Ordine dei giornalisti e non un Ordine dei poeti?». «I giornalisti sono dei camerieri, dei servi, dei servetti», ha detto poi il comico genovese, che in particolare se l'è presa con il direttore del Tg1, Gianni Riotta, definendolo una «sottospecie umana. Ha intervistato Testa d'asfalto (cioè Silvio Berlusconi, ndr) che mentiva su Enzo Biagi dicendo che Biagi se ne era andato via dalla Rai perché voleva la liquidazione. E Riotta è rimasto come un cagnolino in silenzio».
Poi Grillo è tornato ad attaccare Berlusconi e la legge Gasparri: «Pensate se Obama da presidente fosse anche il proprietario della Fox, della Abc e di altre televisioni». E ha aggiunto che «se Rete4 non va immediatamente sul satellite, come stabilito per legge, l'Unione Europea ci costringerà a pagare 300 mila euro al giorno da gennaio 2006». «Voglio tivù come la televisione australiana, come la Bbc, pagata da chi la guarda».

Durante il comizio c'è stato anche un collegamento internet col pm Luigi De Magistris che si è complimentato con il comico lamentando che «in Italia ancora troppi giornalisti e magistrati sono servi dei poteri». E poi ancora un grido (certamente non l'ultimo) per «Basta con le cose del passato, se vogliamo un Paese giovane e dinamico dobbiamo dire basta!»

(Libero News)

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